Piccola tribù corsara

venerdì, agosto 25, 2006

Fotocopie furbe.

Pioggia di fuochi. Foto di Luca Pelusi

(Nota: questo articolo è stato pubblicato da "Il Centro", quotidiano d' Abruzzo e "Il Messaggero" in cronaca nazionale.) Ci si muove, ragazzi!

Benvenga l’arte di strada e i festival che la propongono. Ma c’è un rischio: quello di creare una brutta fotocopia del primo festival italiano di arte di strada: il "Ferrara Buskers".
Il "Ferrara Buskers" è stato sicuramente un festival coraggioso e corsaro perché proponeva l’arte di strada in tempi non sospetti, quando in Italia c’erano parecchi pregiudizi su questa forma d’espressione, talvolta (ahimè) assimilata all’accattonaggio. Però ben presto i comuni (furbi i comuni, che credete) si sono accorti che un festival di artisti di strada costa meno di un cantante di grido. Si risparmia e si fa un festival e, si sa, i festival "fanno tanto chic" e gli amministratori adorano le cose chic, specie quando non le capiscono. Quindi sono nate numerose fotocopie furbe del "Ferrara Buskers", che, come tutte le fotocopie, fanno rimpiangere l’originale. Per un motivo semplice: un festival non deve essere solo un contenitore di artisti ma deve promuovere, stimolare, frizzare, fare baruffa. Quindi occorrono: workshop, conferenze, incontri del pubblico con gli artisti ed un’ attenta progettazione iniziale. Progettazione iniziale che queste pallide fotocopie non hanno. Aveva ragione Cesare Marchi: sono periodi di stitichezza concettuale e diarrea verbale. Sciacquone, prego!