Piccola tribù corsara

venerdì, agosto 25, 2006

Fotocopie furbe.

Pioggia di fuochi. Foto di Luca Pelusi

(Nota: questo articolo è stato pubblicato da "Il Centro", quotidiano d' Abruzzo e "Il Messaggero" in cronaca nazionale.) Ci si muove, ragazzi!

Benvenga l’arte di strada e i festival che la propongono. Ma c’è un rischio: quello di creare una brutta fotocopia del primo festival italiano di arte di strada: il "Ferrara Buskers".
Il "Ferrara Buskers" è stato sicuramente un festival coraggioso e corsaro perché proponeva l’arte di strada in tempi non sospetti, quando in Italia c’erano parecchi pregiudizi su questa forma d’espressione, talvolta (ahimè) assimilata all’accattonaggio. Però ben presto i comuni (furbi i comuni, che credete) si sono accorti che un festival di artisti di strada costa meno di un cantante di grido. Si risparmia e si fa un festival e, si sa, i festival "fanno tanto chic" e gli amministratori adorano le cose chic, specie quando non le capiscono. Quindi sono nate numerose fotocopie furbe del "Ferrara Buskers", che, come tutte le fotocopie, fanno rimpiangere l’originale. Per un motivo semplice: un festival non deve essere solo un contenitore di artisti ma deve promuovere, stimolare, frizzare, fare baruffa. Quindi occorrono: workshop, conferenze, incontri del pubblico con gli artisti ed un’ attenta progettazione iniziale. Progettazione iniziale che queste pallide fotocopie non hanno. Aveva ragione Cesare Marchi: sono periodi di stitichezza concettuale e diarrea verbale. Sciacquone, prego!

martedì, agosto 22, 2006

Fatevi una cultura, diamine!


Vi lascio tutti i links disponibili. Sguazzateci dentro.


Clownterapia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Clownterapia o clowntherapy è il termine composto dall'unione di due parole chiave - clown + terapia - con cui si definisce un nuovo tipo di terapia medica alternativa.
Sebbene ad oggi parlare di terapia può apparire un azzardo (uno dei più noti clowndottori o clown di corsia, Patch Adams, in diverse interviste ha negato l'esistenza di una 'terapia' in senso stretto) recenti studi dimostrano che il sorriso, la risata e il buon umore incidono in maniera considerevole sui tempi di guarigione di diverse patologie anche gravi.
Generalmente con il termine clownterapia si indica l'applicazione di un insieme di tecniche derivate dal circo e dal teatro di strada in contesti di disagio (sociale o fisico), quali ospedali, case di riposo, case famiglia, orfanotrofi, centri diurni, centri di accoglienza ecc. Il dibattito su cosa sia un clown-dottore, su quali siano le sue competenze e quali siano i limiti di intervento resta ancora aperto.
Poiché tale disciplina viene portata avanti soprattutto in maniera volontaristica e per iniziativa di privati (in Italia esistono ad oggi decine di associazioni sparse sul territorio ognuna con un proprio statuto e una propria visione della materia), non è ancora possibile dare una definizione univoca a tale termine.

Si ricomicia da Pescara.


Ci piaccia o no si comincia da Pescara. La piccola tribù corsara parte da lì.
Una piccola cellula sana di clown di corsia.
Una volta, sul lungomare, sotto il cartello "Pescara" era stato aggiunto con la vernice spray: "Purtroppo".
Speriamo di non appartenere al quel "purtroppo".
Si ricomicia da Pescara, e perchè no? Chi ce lo vieta?

venerdì, agosto 18, 2006

Piccola tribù corsara. Perchè.


Il nome me l'ha suggerito Fellini, che da piccolo, guardando lo "chapitò" (il tendone del circo) definì così quegli artisti:
"Una piccola tribù corsara".
Il clown è un po' così.
In questo blog cercheremo di scambiarci idee utili da utilizzare durante le visite in ospedale come clown dottori, negli spettacoli di strada, nelle animazioni.

Penso sia bello (ed utile) utilizzare questo blog per tenere vivo l'entusiasmo.

Che coppia, ragazzi!

Stanlio & Ollio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

(Redirect da Stanlio)
Stanlio (Stan Laurel) e Ollio (Oliver Hardy) sul set
Ingrandisci
Stanlio (Stan Laurel) e Ollio (Oliver Hardy) sul set

In questo post parliamo di due formidabili clown.

Vi lascio tutti i links necessari per una stimolante ricerca su questi due intramontabili ragazzotti.

Stanlio & Ollio sono probabilmente il più grande duo comico nella storia del cinema.

Tra i maggiori interpreti del cinema slapstick, l'affiatatissima coppia Laurel and Hardy (nome con il quale erano noti in inglese, ma noti talvolta anche come Crick & Crock o Stan & Oliver) era formata dal comico inglese Stan Laurel (Stanlio in italiano, Stan in inglese) e dallo statunitense Oliver Hardy (Ollio in italiano, Oliver, Ollie o Babe in inglese).

In Italia i due devono il loro inconfondibile doppiaggio alle voci di Mauro Zambuto e di Alberto Sordi che li caratterizzarono (per un'invenzione casuale degli stessi Laurel e Hardy, in realtà, che recitarono il film Muraglie in italiano leggendo dei cartelli con la pronuncia fonetica delle parole) con un forte accento inglese, ovvero con una serie di parole accentate sbagliate (il celeberrimo Studo!, per esempio).

La relazione scenica standard tra i due vedeva Ollio nel ruolo del "serio", impegnato in qualche lavoro o affare, prima che i suoi tentativi e le sue idee venissero distrutte dalla sbadataggine di Stanlio, che partendo da una apparente situazione di stupidità ed ingenuità, finiva per risultare quello dei due che, alla fine, traeva maggior vantaggio dalla situazione, secondo un diffuso cliché cinematografico.

Il loro celebre marchio di fabbrica è la musichetta nota come Cuckoo Song, composta da T. Marvin Hatley, e usata per la prima volta in I ladroni (Night Owls) nel 1930.

giovedì, agosto 17, 2006

Mi dispiace, ma...



«Mi dispiace, ma io non voglio fare l'imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare nè conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se è possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci tra di noi.
In questo mondo c'è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato.
L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha trascinato il mondo nell'odio, ci ha travolti a passo d'oca tra le cose incredibili, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi, la macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l'abilità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco»

(Discorso di Chaplin, ne "Il grande dittatore")

mercoledì, agosto 16, 2006

Tra i tavoli?!


Proponendo animazioni per bambini, mi accorgo come, a volte, loro e il loro diritto al gioco venga messo un po' in disparte. Capita che mi presento al ristorante dove devo fare l'animazione, chiedo dello spazio riservato ai bambini e i titolari cadono dalle nuvole. "Spazio? Ha bisogno di uno spazio per i bambini? Ma non può fare l'animazione tra i tavoli?".
Tra i tavoli?! Ultimamente un cameriere mi ha "bloccato" mentre cercavo di far giocare i bambini con una tavoletta con le molle. Motivo: il pavimento era di marmo iraniano, è pregiato, costa soldi, quindi mi hanno fatto accomodare fuori e l'animazione si è spostata altrove. E' come se garantire un momento ludico ai bambini sia un po' di serie b. Strano, perchè l'orchestra, il pianobarista, l'animatore per adulti un posto lo trovano sempre.
L'unico che sbraccia (a volte) per un posticino per lavorare con i bambini è il clown.

mercoledì, agosto 09, 2006

Ipse dixit.


"Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che è dentro di sé."
Pablo Neruda

martedì, agosto 08, 2006

Fatiche di coppia


Accidenti se è difficile lavorare in coppia. Coppia clown, intendo.
Io e Marco (baccalà, per gli amici) abbiamo tentato di abbozzare un minispettacolo a Morro D' Oro, ma che fatica!
Differenze di ritmo, di proposte, di idee... era veramente difficile.
La coppia clown non può essere anarchica, almeno non completamente.
Deve armonizzare, sennò c'è solo confusione.
Il gioco teatrale che nasce dalla coppia è il divertimento per il pubblico. Non tanto la proposta comica, la gag del singolo clown, quanto il gioco che ne nasce. Speriamo che in corsia le nostre coppie clown armonizzino. Comunque, niente paura, ci sono esercizi teatrali dedicati a questo.
Esercizi che faremo!

domenica, agosto 06, 2006

Un clown a Pescara Vecchia


Un clown a Pescara vecchia, in corso Manthonè.
Sono stato lì per conto di un piccolo ristorante e mi sono presentato col naso rosso.
All'inizio tutti mi guardavano basiti. Francamente temevo il peggio.
Ho provato le mie camminate clown... divertendomi.
Le reazioni erano moltepici. Gente che rideva, snob con la puzza sotto il naso.
Però ho incontrato gente sinceramente interessata alla giocoleria e al clown.
Erano incuriositi, chiedevano come imparare, dove trovare gli attrezzi.
Al di là della "sciccheria" dei Bastioni penso che ci sia gente che è giocosamente clown e non lo sa.